Viaggio nell'inferno Dantesco
Docente di Linguaggi Visivi e Storia dell'arte
Maria Martano
Classe 3A, a.s.2012/2013, Liceo PsicoPedagogico "P. Siciliani", Lecce
Abstract
Illustrare i canti della Divina Commedia, dell’Inferno. "Operatori", gli allievi per la sperimentazione dell'illustrazione di tutti i 34 canti dell’Inferno, con il fine di raccontare un percorso letterario e grafico insieme. L’insegnante di Lettere del corso, prof.ssa Rita Cantarini, ha indicato “punti” significativi dei vari canti, per la scelta delle terzine da riportare sotto i disegni. La collega, al termine dell'esperienza didattica, a sua volta racconta che, entrando in classe, sentiva ”parlare” con competenza (disegni alla mano!), tutti gli studenti. Li ascoltava declamare con piacere versi assegnati a memoria; sentiva fare domande ben costruite e concretamente problematizzate. Osservava come il Dante “lontano” per modo di sentire e per complessità di significati, il Dante talvolta astruso anche per difficoltà linguistiche, andava di mano in mano diventando “vicino” “concreto” “attuale”; diventava terreno di discussione attualizzata sotto la guida delle insegnanti, tra un “pubblico” di ragazzi entusiasti, sereni, attivi.
Metodo
Superamento dello stereotipo, per riconquistare la libertà del disegno infantile, attingendo dal cartone animato, l'illustrazione per la fiaba, il fumetto.
Laboratorio Espressivo
Gli studenti hanno lavorato, oltre che sui singoli canti, anche su uno schema strutturato di tutto l’inferno dantesco, utile a non perdere il filo e a non smarrirsi nei meandri della selva oscura. Uno degli allievi si è incaricato di condurre il "laboratorio" per il controllo della rappresentazione di tutti i canti e, contemporaneamente, ad illustrare a fumetti quelli "mancanti", portando a compimento l'insieme narrativo. La partecipazione attiva e collaborativa è stata fondamentale, tutti gli studenti sono stati coinvolti e responsabilizzati a vario titolo: chi non disegnava scriveva i versi, tagliava i fogli, colorava uno sfondo, oppure aiutava una compagna a scegliere i colori giusti, o leggeva chiarimenti a margine. La classe era diventata una sorta di platea dove si sentivano “volare” nomi di personaggi e di luoghi, per richieste opinioni su come rappresentarli nel modo migliore. Le fotografie dei disegni, a cura della docente, sono stati montati in una presentazione al computer con sottofondo musicale tratto dalla lectura dantis del 1° canto dell’inferno, di Roberto Benigni.
Conclusioni
L'esperienza è stata delle più positive: ha sollecitato i ragazzi ad individuare e a scegliere, all’interno dei versi e dei significati, la figurazione più stimolante e bizzarra. Il risultato ha visto il migliore impegno nello studio, e nelle capacità di analisi-sintesi; migliore capacità di lavorare in gruppo; migliore motivazione-divertimento nei momenti operativi; affinamento della competenza comunicativa e della capacità espressiva; potenziamento dell’autostima.
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