BATTAGLIE CULTURALI E TECNICO NORMATIVE VINTE
RIFORMA GELMINI
dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133 – al DPR 89 del 2010, Decreti di Riordino dei Licei – Una riforma definita dal Governo “punto di forza” per lo stretto collegamento con l'Università, con il mondo del lavoro (stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro) e col territorio, attua di fatto un programma volto a rendere indistinti e omologati tutti gli indirizzi di studio: cancellati gli Istituti d’Arte, negli altri indirizzi risultano cancellate o fortemente ridotte le ore di studio dell’ambito artistico.
BATTAGLIE DI ARTEM DOCERE
La forte critica sempre avanzata ai provvedimenti che hanno cancellato gli Istituti d’Arte, non si è mai esaurita; provvedimenti che hanno soppresso importanti indirizzi di studio inerenti le arti applicate- professionalizzanti, Grafica e Moda, negli Istituti Professionali e inerenti le competenze tecniche dei settori Moda, Grafica, Turismo degli Istituti Tecnici; nonché cancellato discipline caratterizzanti negli indirizzi di studio riformati, “residui” e snaturati dopo l’operazione dei “tagli”; cancellato il Disegno dai Licei Scienze Umane e Linguistici; impoverito, quando non cancellato, il quadro orario della Storia dell’arte, in tutti gli indirizzi di studio. Provvedimenti che hanno spazzato via, dal territorio nazionale, l’esperienza didattico-educativa nella trasmissione dei saperi dell’arte, provvedimenti che hanno occluso opportunità culturali e cognitive ai cittadini italiani e con esse, declassata l’immagine che i paesi europei avevano dell’Italia prima della riforma.
Artem Docere ha promosso un’intensa battaglia culturale fin dal 2011/12, nella fase della sua fondazione, tramite interpellanze parlamentari; coinvolgendo l’intero mondo della Cultura; dialogando con tutte le parti sociali e sindacali; chiedendo risposte ai Governi che si sono succeduti negli anni; ottenendo udienza dal Ministro Carrozza, nel 2014, che iniziò a porre le premesse per la Legge 107 che in seguito venne emanata dal Governo Renzi.
LEGGE 107/2015 – Buona Scuola
Con la Legge 107/2015, il curricolo di studi nella scuola secondaria di secondo grado indica “L’educazione all’arte e al patrimonio” tra le aree di possibile ampliamento dell’offerta formativa. Viene lasciata alla formulazione triennale del POF delle singole scuole di prevedere attività integrative e opzionali, tramite una quota aggiuntiva di organico laddove concessa dagli Uffici Scolastici Regionali, sulla base delle richieste stesse delle scuole.
BATTAGLIE DI ARTEM DOCERE
Si tratta di una soluzione irridente, che non soddisfa “l’incontro con la bellezza e la creatività” propagandata dalla Buona Scuola, e svilisce le risposte attese di tante battaglie culturali da noi promosse con il fine di ricollocare l’ambito educativo dell’ arte al centro della vita culturale e didattica della scuola italiana.
Occorre però tenere presente che è pur sempre uno strumento normativo acquisito, per cui invitiamo tutti i Docenti della Scuola Italiana a promuoverne ogni aspetto concreto applicativo per il potenziamento del Curriculo dello Studente.
TITOLO ACCADEMIA BELLE ARTI[/ Nuovo Ordinamento
D.P.R. N° 19 DEL 14.02.2016
Il DPR esclude il titolo dell’Accademia di Belle Arti, Nuovo Ordinamento dall’accesso alle nuove classi di concorso A-17 (Disegno e Storia dell’arte) e A-54 (Storia dell’arte
BATTAGLIE DI ARTEM DOCERE
L’esclusione è illegittima. Artem Docere, fin dall’esame delle bozze del Decreto, avviava un percorso per favorire con lo strumento dei DOSSIER, il dialogo con il MIUR e con il Presidente della Repubblica, affinché il Decreto venisse rettificato. Non avendo ricevuto risposte coerenti, il 23 aprile 2016, per il tramite di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, firmatari del ricorso, Artem Docere consegnava i Dossier all’avvocato Giuseppe Leotta di Roma che deponeva il ricorso al Tar del Lazio avverso la norma.
DECRETO DEL MIUR N. 259 DEL 9 MAGGIO 2017
La soluzione positiva, in seguito, giungerà con il Decreto del Miur n. 259 del 9 Maggio 2017 decreto di revisione e aggiornamento delle Classi di Concorso – che riporterà equità al Titolo di Accademia di Belle Arti (N.O), sul merito delle richieste di Artem Docere di rettificazione del D.P.R. 14 febbraio 2016, n. 19.
Con il Decreto Miur 259, viene ripristinato l'accesso alle classi di concorso come da D.M. 39 del 1998, del vecchio ordinamento.
BATTAGLIE DI ARTEM DOCERE
Il non riconoscimento dell’accesso del Titolo, di cui la disciplina giuridica, tramite le equipollenze, chiarisce il possesso di requisiti, avrebbe gettato il nostro Paese nel vuoto della più insostenibile incongruenza normativa, verso il crollo dell’ AFAM!
E’ interessante osservare come, a fronte di azioni determinate, il ricorso al Tar, l’allora Ministro dell’Istruzione Fedeli scelse di porre un rapido rimedio normativo, intervenendo prima che il ricorso producesse tutti gli effetti e i gravami economici sul miur, conseguenti.
Il Decreto Miur 259 ha pur sempre i limiti degli effetti della Riforma Gelmini, che tutt'ora gravano nella scuola italiana, riforma che aveva già cancellato gli Istituti d’Arte, il Disegno in quasi tutte le istituzioni formative e Storia dell'arte nei bienni, e con i limiti che riguardano l’accesso all’insegnamento di Storia dell’arte nel Liceo Classico e nell’Istituto Tecnico per il turismo.
CLASSI DI CONCORSO scuola secondaria . Disegno e Storia dell’arte / Storia dell’arte
Dal 2013 al 2017 – a cominciare dai provvedimenti transitori del Miur, alle bozze per le Nuove Classi di Concorso, al D.P.R. N° 19 DEL 14.02.2016 e al DECRETO DEL MIUR N. 259 DEL 9 MAGGIO 2017
Compito del Miur è stato quello di destinare i docenti abilitati del pregresso ordinamento, all’ insegnamento delle “nuove” residue discipline, tramite provvedimenti ministeriali successivi all'applicazione della riforma gelmini. E fin da subito si è prospettato il caos: una maglia troppo stretta per i tanti docenti che non hanno più classi dove insegnare.
Classi di Concorso risultanti “incluse” transitoriamente per un dato insegnamento come classi atipiche, e poi “escluse” dagli insegnamenti per i quali hanno titolo, senza che venisse posto riguardo per il pregresso normativo o equipollenze, ai percorsi abilitanti e competenze professionali!
BATTAGLIE DI ARTEM DOCERE
le "Nuove Classi di Concorso" hanno visto una corposa produzione di bozze da parte del Miur, in cui risultava evidente che i meccanismi messi in atto per il “riordino-accorpamento” delle classi di concorso, riflettevano incoerenza e incompetenza da parte di chi si occupava di questo delicato e importante compito, a dimostrazione dei gravi effetti della riforma Gelmini sulla scuola e sul Paese. I Dossier di Artem Docere sulle classi di concorso hanno costituito un forte impatto di osservazione congruente e di analisi per una corrispondenza normativa, sempre indirizzata al miur, solleticato a prenderne atto. Artem Docere ha ottenuto la rimozione dalle bozze degli elementi maggiormente iniqui incapaci di assicurare docenti competenti nell’ambito disciplinare delle classi di concorso!.
La restrizione di opportunità di insegnamento che ha gravato pesantemente in questi anni sulle discipline dell’ambito artistico, con lesione dei diritti di chi ha lavorato in termini di professionalità, ridotto ai margini della scuola, è frutto di un programma per l’impoverimento educativo complessivo ai cittadini italiani.
Docenza STORIA DELL’ARTE Università - ABILITAZIONE ASN SETTORE 10B1
L'attesa abilitazione scientifica nazionale per la classe 10/B1, Storia dell'arte, del 2013, ha dato un risultato: 137 abilitati su 529 nella seconda fascia e 63 su 188 nella prima fascia. La lettura comparata dei giudizi, l’operato della Commissione di valutazione ha evidenziato incongruenze ed errori materiali che gettano ombre sul futuro del settore disciplinare.
BATTAGLIE DI ARTEM DOCERE
Artem Docere ricusa i risultati dell'Asn per il settore Storia dell'Arte, 10/B1.
Sono emerse incongruenze tra conferimento dell'abilitazione e giudizi individuali; Valutazioni che contraddicono il contenuto del giudizio collegiale e il conferimento dell'abilitazione. I giudizi appaiono inadeguati rispetto ad ogni criterio di valutazione.
Storici dell'arte che insegnano da decenni e producono ricerca riconosciuta anche all'estero sono stati penalizzati. Tra questi, la maggioranza dei docenti delle Accademie di Belle Arti e della scuola secondaria, funzionari delle Soprintendenze e tanti fra coloro che si occupano di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico ai quali è stata riconosciuta solo parzialmente l'attività di formazione, di ricerca, di didattica e di produzione scientifica seppur di rilievo internazionale. Ancora una volta il sistema universitario si rivela un sistema chiuso e protezionista che raramente premia il merito, assecondando e rendendosi corresponsabile del degrado culturale e civile che ormai affligge il nostro Paese, in particolar modo nel campo dell'arte e del patrimonio intellettuale.