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Aggiornamento Curricolo Formazione Artistica, 2020

FARE ARTE ED INSEGNARE ARTE

Appunti per una riflessione globale
Attraverso le indagini OCSE PISA si può capire come quella parte essenziale delle conoscenze e delle abilità connessa con la creatività e il fare artistico, prerogativa, secondo gli studiosi, di almeno la metà del nostro cervello, sia trascurata dalle linee guida dei sistemi educativi.

Le performances delle competenze, a livello internazionale, risultano fondate su rigidi, parziali e anacronistici modelli economici, al limite del saper leggere, scrivere e far di conto trascurando del tutto la creatività, le abilità e le competenze artistiche.
Privilegiare solamente gli apprendimenti linguistici e logici, umanistici e scientifici ha condotto ad una specie di atrofizzazione cognitiva che ha fatto dell’arte e del suo apprendimento in Italia una specie di riserva per una genialità marginale che “malgré tout” è riuscita ad avere un successo internazionale. Successo che in altre condizioni, poteva essere moltiplicato per mille ed esportare le nostre buone pratiche accanto al nostro patrimonio inestimabile.

Arte e creatività
Chi ha a cuore il nostro futuro di nazione e di giacimento culturale dovrebbe essere lungimirante, fornire i mezzi alle buone idee e alle buone pratiche e unirsi in questo sforzo nella stessa direzione prima che sia troppo tardi.
L’educazione e l’istruzione in campo artistico in Italia oggi risentono di un sistema dal passato glorioso ma dal presente in via di estinzione per mancanza di progetto organico e di risorse.
Quando manca la pienezza della scuola viene meno la vera conoscenza e tutto si degrada mentre avanza un nuovo analfabetismo di cui i social network sono indiscutibili testimoni.
E’inaccettabile che l’arte, in Italia soprattutto, debba essere appannaggio di pochi eletti, di ristrette élite culturali.
Altrove, in Europa e nel mondo, al contrario, si stanno costruendo percorsi che imitano il nostro passato superandoci anche nelle prerogative di eccellenza.
L’educazione e la formazione sono le chiavi per assicurarsi in futuro persone capaci e competenti e prospettive di rilancio dell’unica economia possibile e non effimera in Italia.
L’educazione alle arti (con le arti e nelle arti) è un percorso di formazione, anche informale, che si dovrebbe sviluppare per tutte le età dell’uomo, non per una professione – che costituisce solo un segmento del fare arte e non esaurisce affatto l’esigenza umana di produrre e fruire arte nelle sue svariate forme – ma per la completezza di conoscenze e abilità, fonti di accrescimento dell’individuo e del territorio stesso in cui vive.

Analisi riforme della Scuola Superiore di Secondo Grado “2010/2016”
“L’arte cancellata nel Paese dell’arte!” Processo avviato nel 2010 con la Riforma Gelmini.
Congiuntamente all’insegnamento di storia dell’arte, la Riforma Gelmini ha svuotato il ruolo formativo ed educativo delle pratiche grafico-descrittive in tutti i settori dell’istruzione, imponendo alla scuola italiana la rinuncia alla propria matrice educativa storica e culturale, che ha radici nella civiltà del rinascimento, sede nell’arte (nel modus operandi) e culmine intellettuale nell’esercizio del disegno.
Storia dell’arte è fonte delle idee dell’umano sapere e del “saper fare”.

Disegno e storia dell’arte sono discipline trasversali ai saperi e culmine intellettuale dei saperi stessi, necessarie a tutti, patrimonio intellettuale insostituibile, in quanto dell’espressione al vertice dell’intera cultura e storia del nostro paese, il cui patrimonio artisticoè unico al mondo.

Sottrarre ai nostri studenti la possibilità di apprenderle e di declinarle, costituisce un danno irreparabile, significa sottrarre ai cittadini italiani la possibilità di acquisire importanti saperi trasversali a tutte le discipline di studio, per lo sviluppo di abilità cognitive individuali che ne accrescono il “potenziale” di apprendimento, e per la preparazione alla fruizione del “bene comune”.

Sono in gioco gli strumenti stessi per esercitare l'arte, rinnovarla, proiettarla verso il futuro, tutelarla.

Il declassamento della formazione artistica apre clamorose falle alla conoscenza del Patrimonio Artistico, alla sua valorizzazione, al suo rinnovamento. Eliminato lo studio della Storia dell’arte nei bienni dei Licei, negli Istituti Tecnici e nei Professionali, cancellato lo studio del Disegno nel triennio del Liceo Artistico e in tutte le istituzioni formative (salvo il Liceo scientifico), soppressi gli Istituti d’ Arte.
Questa breve sintesi ci ricollega all’attuale riforma scolastica, Legge 107/2016, con la promessa dell’ampliamento disciplinare e della reintroduzione dello studio della Storia dell’arte e del Disegno laddove cancellati. In concreto, è noto che la Legge si limita ad inserire “L’educazione all’arte e al patrimonio” tra le aree di “possibile” ampliamento dell’offerta formativa, subordinato alle decisioni delle singole scuole.
La Legge chiarisce l’intento semplicistico di assegnare alle scuole, in base all’organico di diritto, alcune ore complessive utili per attività didattiche oltre l’orario curriculare, di “potenziamento”, lasciando ai singoli Collegi Docenti la determinazione di come sviluppare tali attività con il fine di rafforzare l’autonomia didattica delle singole scuole.
Esaminiamone, pertanto, gli effetti sul sistema educativo italiano. Una prima raccolta dei dati ha dimostrato fin da subito il qualunquismo con il quale sia stata affrontata la doverosa e necessaria, di fatto assente, revisione dei curricoli per la valorizzazione dei Saperi dell’Arte. Nella realtà applicativa, Il “potenziamento”, laddove affidato a un docente di Disegno e/o Storia dell’arte in organico, viene per lo più impiegato dalla dirigenza e assegnato a tutta una serie di attività compensative dei vuoti strutturali presenti nel sistema scuola! Dalle supplenze temporanee su qualsiasi disciplina, a progetti di accoglienza verso studenti che non svolgono l’ora di Religione, a minime attività in compresenza con Storia o Italiano, ai viaggi studio o agli ‘sportelli’ per il recupero didattico.
Al quarto anno di applicazione della legge, nei curricoli proposti dalle istituzioni scolastiche si raccolgono esili esperienze di effettivo potenziamento disciplinare, a causa delle poche ore destinate e dell’impossibilità di soddisfare esigenze curricolari significative e continuative, se non ridotte a brevi corsi facoltativi e/o pomeridiani.
Nei collegi docenti, di fatto, chi promuove Il “diritto degli studenti alla formazione artistica”, quando i docenti delle discipline dell’arte sono assenti da anni nelle nostre scuole?

Riepilogando sui curricoli della scuola italiana: la disciplina Disegno e Storia dell’arte è presente nel quinquennio del solo Liceo Scientifico. Qui, un efficace e applicato “potenziamento” potrebbe rappresentare opportunità compensativa di arricchimento curricolare rispetto alle stringenti due ore settimanali di studio, ma negli altri Licei non artistici, Classico, Scienze Umane, Linguistico dove è presente il solo studio di “Storia dell’arte” nel triennio, permanendo il vuoto formativo del biennio voluto dalla precedente riforma “Gelmini”, come potenziare una disciplina assente nel curriculum? Come garantire a tutti gli studenti almeno due ore settimanali nel biennio, a causa di un “pacchetto ore” per l’autonomia di fatto non sufficienti a coprire tale richiesta?
Se nei casi più realizzati dei soli Licei, sempre secondo l’orientamento e la visione dei dirigenti scolastici, si riscontra l’introduzione sperimentale antimeridiana di un’ora settimanali di Storia dell’arte nei bienni Scienze Umane, Linguistico, o Classico, “nei limiti dell’organico dell’autonomia”, ciò avviene senza garanzia di poterla offrire a tutte le classi e senza poter garantire la valutazione agli studenti! Progetti troppo fragili che non si sostengono sul piano dei tempi necessari a modulare, sul piano didattico, contenuti essenziali e verificabili!
L’introduzione a brevi corsi pomeridiani facoltativi, opzionali di disegno o altre pratiche dell’arte, rivolti agli studenti che ne abbiano richiesta l’iscrizione, è divenuto ampliamento curricolare in alcuni Licei del nostro Paese: interessanti e formative le proposte, ma ancora una volta si tratta di opportunità fragili, poco consistenti, non sussistendo il sostegno di un asse formativo necessario per tutti, venendo a mancare l’apprendimento della “lingua comune di appartenenza”.
Nei Professionali e negli Istituti Tecnici, l’assenza della disciplina è causa di assenza negli organici del ruolo stesso del docente di Disegno e storia dell’arte! Non risulta, nello storico, che singoli istituti abbiano mai fatto richiesta agli Uffici scolastici di tale ruolo. Pertanto, non esistendo la disciplina, non esiste neppure il potenziamento disciplinare. Permane il vuoto strutturale e formativo voluto dalla riforma “Gelmini”.
Permane nella scuola italiana la preponderante assenza dello studio di una disciplina fondamentale alla conoscenza e allo sviluppo della persona.
Contenuti essenziali delle discipline dell’arte, metodo e curricoli devono costituire l’asse di formazione per tutti i cittadini, per l’accrescimento della consapevolezza del proprio sé, a cui l’arte rinvia in senso soggettivo e storico, nonché per la costruzione della miglior relazione didattica.
Riaffermiamo l’obbligo a cui sono tenuti i governi di riconoscere il ruolo fondamentale dei Saperi dell’Arte nella formazione, rispetto ai quali non si può prescindere, in quanto accrescimento di abilità cognitive e di responsabilità dell’individuo sulla conoscenza del Patrimonio Artistico con riferimento a tutto il potenziale di sviluppo economico per il Paese.

Ripensare la formazione dell’individuo
Persino l’impresa ne è interessata, purché intenda operare con fini di sostenibilità ed equità, cioè superando l’obsoleto e iniquo concetto del profitto per abbracciare l’idea innovativa che vede, una volta assicurati i giusti ed equilibrati compensi a chi intraprende, dirige e lavora, reinvestire tutti gli utili in innovazione, ricerca e sviluppo.
Investire in questo campo è indispensabile affinché l’Italia, che non è mai stato un paese propriamente industriale, ma sicuramente agricolo, turistico (il paesaggio, l’arte culinaria e l’ecologia) e creativo (i beni culturali, la moda, il design, la musica, il cinema, il teatro …) riprenda a crescere attraverso i suoi beni primari che sono principalmente immateriali.
Culturali, economici, storici sono solo alcuni dei motivi per avviare un progetto formativo globale finalizzato a colmare tale lacuna.
L’educazione all’arte va avviata fin dai primi istanti di apprendimento e per tutto l’arco della vita, ricordando che i talenti si costruiscono e si cominciano a consolidare nel periodo di vita da 0 a 5 anni.
Assicurare pari dignità ad un linguaggio che costituisce il terzo fondamentale asse della formazione dell’individuo non solo a livello professionale, in quanto l’apprendimento dell’arte é connesso con la salute psicofisica dei cittadini.
Assicurare più tempo scuola in questo campo, un curricolo paritetico rispetto agli altri fondamenti dell’istruzione, e prevederne il “potenziamento”.
Il nodo fondamentale è che l’insegnamento dell’arte e del fare arte, come la lingua e la scienza, deve articolarsi ed integrarsi nei vari gradi di studio e indirizzi in modo unitario e modulare.

Macro obiettivo
Prime essenziali linee guida per rimodulare tutta la riforma secondaria superiore
Assicurare un modello unitario ed organico dell’insegnamento di un ambito disciplinare strategico per l’Italia, le arti figurative, i musei, il patrimonio culturale e artistico, il “Made in Italy”, il design, la moda, la musica, il cinema e il teatro, attraverso un programma altrettanto organico che preveda l’insegnamento artistico, formale e informale, lungo tutto l’arco dell’apprendimento dei cittadini italiani.
Il curricolo dell’insegnamento di Storia dell’arte, del Disegno e delle varie discipline del fare arte deve essere contemplato fin dalla scuola dell’infanzia, rafforzarsi nelle scuole primarie e secondarie, assumendo valori formativi specifici nei diversi indirizzi e specializzandosi nell’università, nelle singole facoltà, assicurando un futuro ad un settore così importante della Cultura e dell’Economia italiane.
In questo sistema, l’obbligo scolastico è previsto fino ai 18 anni.
L’istruzione artistica specialistica italiana richiede un’approfondita ripresa
Gli Istituti d’Arte sono statismantellati dalla Riforma Gelmini a favore di un generico e generalista Liceo Artistico, spazzate via le peculiarità e le eccellenze curricolari che il mondo educativo e del lavoro in campo artistico e del “Made in Italy” ci invidiavano.
Invece di interpellare gli esperti dell’istruzione artistica per innovare curricula e contenuti, la Riforma “Gelmini” ha cancellato gli Istituti d’Arte per riassorbirli nei Professionali, e/o nei sei indirizzi dei Licei Artistici.

Scelta improbabile, e ingiustamente semplificativa, quella di “accorpare le arti”;è svalutazione stessa dell’ arte; è negazione di quelle abilità individuali, fini e ingegnose che ottengono il manufatto artistico. Tesori artistici che il nostro paese ha diffuso in tutto il mondo, ineguagliabili. Dalla fotografia artistica all’incisione e illustrazione, alla stampa e alla cinematografia; dall’arte del tessuto all’oreficerie e metalli preziosi, alla lavorazione del corallo; dall’ arte del mosaico alla ceramica e alla lavorazione del legno; al restauro; all’ arte del tessuto, alla moda e al costume; Gli Istituti d’Arte preparavano figure atte all’elaborazione di manufatti artistici in “Arti Applicate”.Tesori destinati a scomparire, con grave danno per l’economia italiana!

E’necessario prefigurare nello stesso istituto:
a) curricoli liceali che comportino la prosecuzione degli studi a livello universitario;
b) curricoli professionalizzanti, ricchi di laboratori e di atelierse solidi nella preparazione disciplinare e culturale generale.
Questi ultimi percorsi, per quanti volessero accedere all’Università, comporterebbero la frequenza di un anno preparatorio integrativo con un articolato esame attitudinale.
Come avviene in altri paesi, che tengono distinti i percorsi generalisti (liceali) da quelli professionalizzanti, ma garantiscono vera alternanza scuola-lavoro durante la formazione.
L’accezione duale risponde pienamente sia alle esigenze di chi vuole una formazione di tipo specialistico universitario sia di chi decida di entrare prima nel mondo del lavoro.

Riflessioni
Se il segmento dell’educare e dell’insegnare artistico non verrà ripensato globalmente e radicalmente, le prerogative italiane della tutela del patrimonio, della progettualità e del design saranno perduti per sempre.
Gli esperti di ArtemDocere, con la loro esperienza, lavorano per costruire una proposta di curricolo unitario integrabile lungo tutto il percorso di studi, dalla Scuola Primaria (Infanzia ed Elementare), alla Scuola Secondaria di I Grado, modulabile all’interno dei vari indirizzi di scuola secondaria di II Grado, fino all’università ed all’educazione degli adulti.

DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
FONDAMENTI PEDAGOGICI

LA NOSTRA MATRICE EDUCATIVA, STORICA E CULTURALE, HA SEDE NELLA CIVILTÀ DEL RINASCIMENTO, NELL’ARTE E CULMINE INTELLETTUALE NELL’ESERCIZIO DEL DISEGNO.STORIA DELL’ARTE È DISCIPLINA TRASVERSALE AI SAPERI E CULMINE INTELLETTUALE DEI SAPERI STESSI, ESPRESSIONE AL VERTICE DELL’INTERA CULTURA E STORIA DEL NOSTRO PAESE, IL CUI PATRIMONIO E’ UNICO AL MONDO.

• Storia dell'arte richiede di essere studiata per la durata di tutto il quinquennio in tutti gli indirizzi di scuola, e in ogni ordine e grado di scuola;

• Richiede di essere affiancata a momenti di attività grafiche in percorsi disciplinari uniti allo studio dell’arte, per l'approfondimento dell'analisi dell'opera e a momenti di attività creative, per lo sviluppo di abilità cognitive ed espressive individuali insostituibili che accrescono il “potenziale” di apprendimento di ognuno;

• Il Disegno è strumento di indagine conoscitiva per la comprensione dell’opera d’arte;

• Il Disegno è strumento conoscitivo per la comprensione della realtà;

• L'adozione di metodi e di contesti didattici innovativi rispetto alla comunicazione tradizionale dei saperi, propri dell’insegnamento del Disegno unito, o collegato a Storia dell’arte, assicura di ridurre lo scollamento tra scuola e società globalizzata e multimediale;

• Il Disegno (Discipline Geometriche) è disciplina fondamentale per un approccio scientifico ai problemi della rappresentazione e per sviluppare negli allievi dei Licei Artistici maggiori strumenti nella comprensione della Storia dell'Arte, vero anello di collegamento per la soluzione di tutti i problemi di rappresentazione della realtà e nell’ arte;

• Per la preparazione dei futuri docenti della Scuola Primaria;

• Per le opportunità offerte di relazione e comunicazione interpersonali, insostituibili per tutti;

• Per le molte funzioni che il disegno svolge nel mondo contemporaneo delle immagini e, più in generale, della comunicazione;

• Per l'assoluta efficacia didattica capace di attivare le funzioni mnemoniche nell’ apprendimento dei contenuti di tutti i programmi, di tutte le discipline;

• A garanzia di percorsi formativi significativi per la preparazione alla fruizione del “bene comune” da parte di tutti i cittadini;

• Per le opportunità formative che accrescono la “consapevolezza di sé” in senso antropologico, perciò culturale, e per l’appartenenza storico artistica territoriale”;

• Per favorire l’orientamento, a tutti gli studenti, la scelta per il proseguimento degli Studi nelle Accademie di Belle Arti, nelle Facoltà Architettura, nel Dams, Facoltà Letterarie ad indirizzo storico artistico e beni culturali che, all’attuale stato di cose, appare potenziale appannaggio esclusivo degli studenti dei Licei Artistici;

• Per la costruzione di un mondo realizzato, capace di comunicare e di comprendere i diversi linguaggi, tra chi produce arte e chi la fruisce;

• Per la condivisione dei saperi alla base di queste relazioni, sola condizione che può favorire l’accrescimento sociale e lo sviluppo di un paese;

• A garanzia del “diritto dei cittadini all’educazione all’arte” per la tutela del nostro Patrimonio attraverso l'azione sinergica di tutte le intelligenze, tutte le figure che concorrono alla crescita culturale ed economica in questo Paese, artisti, autori, studiosi, docenti, studenti e fruitori.


PROPOSTA DI CURRICOLO
E' LA SCUOLA LA FABBRICA DI OGNI FUTURO, IL CUI COMPITO E’ QUELLO DI ASSICURARE LA COSTRUZIONE DI QUEGLI STRUMENTI UMANI, INTELLETTUALI, CREATIVI E TECNICI CHE PERMETTANO ALLA NAZIONE DI AFFRONTARE CON ADEGUATEZZA LE SFIDE PER LA PIÙ AMPIA RIUSCITA ECONOMICA E SOCIALE. QUALIFICARSI COME MODELLO EDUCATIVO CAPACE DI DARE RISPOSTE ALLE SPERANZE DELLA SOCIETÀ IN RELAZIONE ALLA PROPRIA CAPACITÀ DI INVESTIRE RISORSE E QUALITA’, ADEGUANDO OFFERTA E DOMANDA NEL MERCATO DEL LAVORO E INCREMENTANDO LA RICERCA NELL’ AMBITO DELL’ARTE E DELLA SCIENZA.
La proposta di un curricolo unitario e modulare nasce dalla convinzione di dover assicurare conoscenze e competenze di base assolutamente equilibrate a tutti i cittadini (quale che sia l’occupazione che svolgeranno nella vita), parte di una società sciente, compresa e condivisa, consapevole di voler porre, tra i propri fondamentali obiettivi, la costruzione di un mondo realizzato, capace di comunicare e di comprendere i diversi linguaggi, tra chi produce arte e chi ne fruisce, per la condivisione dei saperi alla base di queste relazioni, sola condizione che può favorire l’accrescimento sociale e lo sviluppo di un paese.

SCUOLA DELL’ INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA
Premessa - Nelle attuali Indicazioni Nazionali della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria, come è noto, le discipline non sono aggregate in aree precostituite per “non favorire affinità più intensa di alcune rispetto alle altre”, ma di fatto, nell’ organizzazione dell’attività didattica, l’aggregazione delle discipline per assi funzionali, viene affidata all’autonomia delle singole scuole, con il risultato di lasciare alla sensibilità e alla preparazione soggettiva dei docenti, in base alle risorse della scuola, l’effettiva offerta di “esperienze” ai bambini, tale che l’ “esperienza dell’ educazione all’ arte” risulta essere la prima a risentirne e ad essere surclassata.
“L'incontro” dei bambini con l’arte non può essere “contenuto manipolabile soggettivamente”; non può essere lasciato alla buona volontà degli insegnanti.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Deve garantire “contesti di apprendimento” in cui l’arte, la musica, l’espressività corporea siano “ambiente” per l’apprendimento trasversale a tutti i “campi” di esperienza verso i quali il bambino si confronta. Attraverso l’osservazione, la discussione, il disegno, il dipingere, il fotografare, l’attività plastica … concepite come laboratori aperti al territorio, obbligatori e ben definiti nel tempo, condotti da docenti esperti in didattica delle arti, in collaborazione e condivisione con il team dei docenti della Scuola Primaria, e nell’ottica dell’aggiornamento permanente.
SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Agli alunni della Scuola Primaria deve essere offerto un curricolo di “Educazione all’ Arte” vero e proprio, al pari della Scuola Secondaria di Primo Grado, in continuità e con rinforzi progressivi.
La Scuola Primaria si pone il compito di fornire “apprendimenti di base … per l’acquisizione di saperi irrinunciabili … attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina”. Questa premessa tratta dalle Indicazioni Nazionali, si realizza con l’offerta di medesimi tempi e di coerenti modalità didattiche per tutte le discipline di base.
I contenuti devono contemplare la lettura della realtà, il disegno, la storia dell’arte (non solo italiana ed europea) da un livello elementare ad uno più solido e ampio, con visite-studio e lezioni presso musei e mostre, biblioteche, multimedia, pinacoteche e monumenti. Un racconto semplice per un sapere efficace e un saper fare semplice ma efficiente.
Solo in questo modo si può offrire ai bambini la possibilità di essere soggetti attivi e riconoscere loro un ruolo di protagonisti nel processo di trasformazione e gestione delle città e, più in generale, di ciò che li circonda. Nessuno può rappresentare i bambini senza preoccuparsi di consultarli, di coinvolgerli, di ascoltarli. Questo non significa chiedere a loro di risolvere i problemi della città, ma di imparare a tenere conto delle loro idee e delle loro proposte. Non è facile dare la parola ai bambini, né comprendere quello che dicono. Occorre molta curiosità, attenzione, sensibilità. Per metterli in condizione di esprimersi, si deve credere nel valore del contributo che possono dare al processo di trasformazione della città.
La percezione visiva, le tecniche descrittive, le tecnologie innovative in campo multimediale saranno gli strumenti principali di insegnamento e di laboratorio, insieme alla rappresentazione grafica, pittorica, plastica, fotografica gradualmente più rilevanti e tecnicamente approfondite man mano che l’apprendimento procederà verticalmente.
Rilevante sarà la relazione interdisciplinare con le materie umanistiche, scientifiche e logiche e con le lingue straniere nella accezione di “microlingua”.
Quanto ai tempi, gli insegnamenti di storia dell’arte e le attività nei laboratori artistici, siano essi d’aula o di ambiente (musei, città, etc.) dovranno avere lo stesso monte ore degli altri insegnamenti fondamentali ed essere realizzati da docenti esperti in “Didattica delle Arti”, in “team” con i maestri del ciclo primario e come docenti autonomi nel ciclo secondario.

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
L’intero segmento di Secondo Grado deve strutturarsi in un primo biennio (comune a tutte le scuole superiori) di effettivo raccordo con l’ultimo anno del ciclo di primo grado, caratterizzato da un forte livello orientativo, accanto al consolidamento della formazione di base. Ogni scuola dovrà dotarsi di aule per lo svolgimento dello studio della Storia dell’arte, del Disegno e per le attività di laboratorio espressivo-artistiche e musicali.
B I E N N I
Continua la formazione storico-artistica, musicale e della rappresentazione della realtà, come base comune per tutti gli indirizzi dei licei, dei tecnici e dei professionali, il cui monte ore di studio complessivo deve essere necessariamente distribuito in modo equivalente tra tutte le discipline.
“… Una strategia costruttiva di nuovi saperi, per la crescita della società e della futura economia della conoscenza. Ciò risulta sperimentalmente possibile sulla base di un rinnovamento educativo fondato sulla base delle più recenti acquisizioni neurologiche del funzionamento cerebrale. Ciò permette di dare un nuovo senso alle problematiche e alle situazioni di sviluppo contemporanee e di aprire la strada a soluzioni innovative e creative, che rimuovono le obsolete concettualità meccaniche che hanno informato la società e il pensiero durante l'epoca industriale”. (Paolo Manzelli – Scienza e Arte)
T R I E N N I
Da qui prendono le mosse in direzioni distinte gli indirizzi dei Licei, degli Istituti Tecnici e dei Professionali.
Il Triennio sarà caratterizzato, pertanto, dalla “separazione” che interviene con l’introduzione di discipline specialistiche accanto al preesistere di quelle comuni. Il “monte ore” di studio delle singole discipline si riduce rispetto al biennio, restando solidamente adeguato alle conoscenze indispensabili per la vita, per la prosecuzione degli studi e per il lavoro.

LICEI - Triennio
Continua la formazione storico-artistica, musicale e della rappresentazione della realtà, per tutti gli indirizzi.
Le discipline di studio “Disegno” e “Storia dell’arte” manterranno o assumeranno “nuove denominazioni”, in base alla metodologia didattica per l’apprendimento dei diversi linguaggi.
Ci si introduce all’insegnamento di “Storia dell’arte” unito o abbinato al “Disegno”, o alle “Applicazioni Grafiche” e/o alle “Attività Laboratoriali” nei diversi indirizzi di studio presi in esame, il cui monte ore di studio non potrà essere inferiore alle due/tre ore settimanali.
L’insegnamento del Disegno “unito” allo studio di Storia dell’Arte è imprescindibile nei Licei Scientifici (tre ore settimanali, biennio e triennio) e Scienze Umane, futuri docenti della scuola primaria, (tre ore settimanali nel triennio).
Nei Licei Classici e Linguistici, lo studio di Storia dell’ arte dovrà essere abbinato ad “Attività Laboratoriali” “scuola” e “territorio”,per un monte-ore base di 33 ore annue, nonché esperienze di stage scuola-lavoro all’interno di musei, a compimento di livelli di apprendimento e di comunicazione da esperire direttamente, che assicuri l'adozione di metodi e di contesti didattici innovativi rispetto alla comunicazione tradizionale dei saperi, e in ragione delle nuove tecnologie, affinché l’ iter educativo sia orientato alle nuove frontiere dei saperi. Nel quinto anno si lavorerà in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.
Nei Licei Musicali Coreutici, si avrà l’insegnamento dell’“innovativa” disciplina denominata “Storia delle arti applicate e disegno artistico (3 ore settimanali): il metodo didattico dovrà promuovere il proseguimento universitario dei discenti al Conservatorio di Musica / AFAM).
LICEO ARTISTICO e ISTITUTO D’ ARTE
Biennio
"Il PRIMO BIENNIO orientativo comune" avrà garantito una preparazione su tutti i linguaggi umani e con la possibilità di svolgere brevi “stage” esperienziali in tutti gli indirizzi presenti nell’istituto, settore artistico, (Liceale o professionale), che preluda alla specializzazione universitaria del Design, della Storia delle arti, dell’ Estetica, delle Industrie Artistiche, delle Accademie, delle facoltà di Architettura, dei Conservatori, da un lato, al mondo del lavoro nell’artigianato artistico e nelle professioni dell’arte applicata dall’altro.
LICEO ARTISTICO Triennio

Attualmente, il percorso del liceo artistico si articola, a partire dal secondo biennio, nei seguenti indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia.

Con la“risistemazione” del comparto del Restauro attraverso il MIBACT, oltre al design e la moda, un altro settore di eccellenza del Made in Italy nel mondo è rappresentato dalla nostra cultura nella CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI, indirizzo inverosimilmente soppresso dalla riforma Gelmini, che dovrà essere reintegrato.

Altra grave lacuna è costituita dalla cancellazione dell'indirizzo FOTOGRAFIA.
Si annullano, con questo scempio, 150 anni di storia e tecnica della fotografia e si spazzano via settori professionali quali: reporter, moda, cinema, architettura ed arte e ancora tante altre specializzazioni inerenti lo studio della FOTOGRAFIA ... oltre alla sua qualità in quanto linguaggio artistico.

Nei Nuovi Licei Artistici, non esistono più le discipline denominate "Fotografia" e "Cinema": l'insegnamento di queste due importanti arti è stato cancellato e inserito nell’ambito di altri settori come gli audiovisivi/multimediali, la grafica, o anche le arti figurative in genere. Si è generata un’approssimazione nel campo dell’idea/progetto di un’immagine e nelle sue due fasi esecutive. Risultano, pertanto, smembrate e diluite competenze imprescindibili all’interno di percorsi differenti che, seppure affini, di fatto sono molto diversi per storia, metodologia e assetto.

La Fotografia, e la storia che la definisce arte, rischia di perdere la sua priorità di linguaggio autonomo e viene relegata nel campo della semplice tecnica mal compresa e concepita. Questo vuoto formativo genera effetti che preoccupano. Sul versante dei progettisti la professione verrà esercitata su basi inadeguate alla complessità che la nostra società richiede, senza disporre degli strumenti concettuali, senza una visione strategica complessiva, senza avere chiaro un sistema di riferimento.
Tutto ciò concorre all’impoverimento progressivo della nostra cultura della comunicazione visiva, per non parlare inoltre della enorme dispersione di un patrimonio di esperienze didattiche, formative e di attrezzature acquisite negli anni.

Pertanto, oltre all’indirizzo CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI, dovrà essere integrato, un indirizzo denominato ARTI DELLE COMUNICAZIONI FOTOGRAFICHE E CINEMATOGRAFICHE” le cui discipline caratterizzanti tra gli insegnamenti siano "Fotografia" e "Cinema".

RIEPILOGANDO INDIRIZZI LICEO ARTISTICO
Indirizzo
Arti figurative
Architettura e ambiente
Design
Audiovisivo e multimediale
Grafica
Scenografia
Conservazione dei Beni Culturali
Arti delle comunicazioni fotografiche e cinematografiche

I DUE PERCORSI (LICEI E ISTITUTI D’ARTE) SONO DIVERSI con una base comune: da una parte “arte, design e progettualità”; dall’altra “arte applicata e artigianato artistico”.
“Ripensare” i Licei Artistici e gli istituti d’ Arte come un’“entità” duale aventi un’anima comune: solida formazione culturale, artistica e di base; più laboratori e manualità per gli Istituti d’ Arte. La formazione inerente alle arti applicate vere e proprie e all’artigianato artistico avviene in “campo artistico”, quello della cosiddetta “manualità colta”.
La “Proposta di Curricolo”prevede che la filosofia know how dei vecchi istituti d’arte si trasferisca, pertanto, negli indirizzi artigianali artistici dei Licei Artistici, con un incremento della curvatura artistica su quella tecnica e tecnologica, pur sempre operativa ed esecutiva piuttosto che speculativa e progettuale.
Non si potrà prescindere dallo studio, comune ai Licei Artistici e agli Istituti d’Arte, delle “Discipline Geometriche Architettoniche” che, per i loro aspetti teorici e applicativi, sono soprattutto un laboratorio per coltivare e affinare le capacità logico-critiche, finalizzate anche a competenze operative indispensabili per imparare a “vedere” lo spazio e per progettare correttamente. La Geometria descrittiva, parte essenziale delle Discipline geometriche, rappresenta l’anello di congiunzione, nel processo progettuale tra il momento creativo (processo mentale) e quello pratico operativo di proiezione, di trasferimento grafico e verifica (evento figurativo progettuale). Con il suo studio, pertanto, si fornisce allo studente sia un metodo d’indagine e ricerca spaziale creativa sia una tecnica grafica espressiva, rappresentativa e comunicativa per far nascere crescere e fissare, nello studente, una conoscenza criticamente motivata sia delle tecniche sia dei metodi della rappresentazione grafica intesa come scienza della rappresentazione per la costruzione di una rigorosa immagine previsionale.
Le materie progettuali saranno preponderanti e integrate da laboratori di verifica soft e tecnologicamente innovativi (stampanti 3d, rendering, virtual design …). Fondamentale porre, alla base della didattica, la costruzione di specifici contatti con il mondo del lavoro (a livello di stages).

ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI Primo Biennio
"Il PRIMO BIENNIO orientativo comune" avrà garantito una preparazione su tutti i linguaggi umani, garantendo una formazione storico-artistica, musicale e della rappresentazione della realtà, di base, unita a stage esperienziali di natura tecnica e tecnologica, in tutti gli indirizzi presenti nell’istituto, che preluda alle conseguenti formazioni tecniche o professionali.
Triennio
Nel Triennio degli Istituti Tecnici e dei Professionali, continua la formazione storico-artistica attraverso lo studio del “Disegno e Storia dell’arte” e della rappresentazione della realtà, per tutti gli indirizzi. Verrà consolidato il taglio professionalizzante, con contatti più incisivi e continui con il mondo del lavoro (Alternanza Scuola Lavoro). Tale strumento deve essere esercitato nel pieno interesse della formazione offerta agli studenti, senza perdita di istruzione.
La disciplina di studio “Disegno” e “Storia dell’arte” assumerà denominazione in base ai collegamenti d’indirizzo e alla metodologia didattica – con funzione tecnico-operativa - per l’apprendimento dei diversi linguaggi.
Di seguito, un’esemplificazione, sebbene non esaustiva.
Negli Istituti Tecnici, indirizzo Costruzioni, Territorio, Ambiente e negli altri indirizzi dove l’educazione all’arte è da sempre assente, sarà di grande innovazione la disciplina denominata “Storia dell'arte, dell'architettura e applicazioni grafiche”;
Nel Settore Economico Indirizzo Turismo, avremo la disciplina di studio “Arte e territorio” e nel quinto anno si lavorerà in lingua straniera secondo la metodologia CLIL;
Inoltre, avremo lo studio delle seguenti discipline:
Comunicazione Visiva; Disegno Professionale, negli Istituti Professionali, opzione Promozione commerciale e pubblicitaria e negli Istituti Tecnici, indirizzi Sistema Moda e Grafica e Comunicazioni, oltre alla studio della disciplina “Disegno e Storia del Costume”;
Lo studio di “Storia dell’arte ed espressioni grafico–artistiche” nel settore Servizi, opzione Promozione Commerciale e Pubblicitaria;
“Elementi di storia dell’arte ed espressioni grafiche”, nell’indirizzo Servizi sociosanitari;
“Storia delle arti visive” nel settore Industria e Artigianato;
“Storia delle arti applicate” e “Disegno professionale e Rappresentazioni grafiche digitali”, nelle opzioni Produzioni artigianali del territorio;
“Storia e stili dell’arredamento”; “Disegno professionale e visualizzazioni digitali”, nell’ opzione Arredi e forniture di interni.

DOCENZA
Si occuperanno della docenza di storia dell’arte, del fare arte nei campi plastici, pittorici, grafici e visuali, della musica, della progettazione in vari campi come l’architettura, la moda il design, figure provenienti dalla formazione teorico e tecnico-artistica e dal settore artistico.
Tutte le abilitazioni in campo artistico, musicale, storico-artistico presenti e future verranno, pertanto, utilizzate lungo l’intero arco della formazione dell’individuo e non solo nei segmenti specialistici del Secondo Grado.
CLASSI DI CONCORSO
Dal D.M. 39/98,al D.P.R. N° 19 del 14.02.2015, infine al Decreto Ministeriale n. 259/2017
Il decreto Ministeriale n. 259/2017 si configura soluzione migliorativa giunta come risposta in seguito ai conflitti di illegittimità generati dal D.P.R. N° 19 del 14.02.2015.
L’attuale revisione e aggiornamento delle Classi di Concorso ha restituito equità al Titolo di Accademia di Belle Arti (N.O), PARZIALMENTE sul merito delle richieste di ArtemDocere di rettificazione del D.P.R. 14 febbraio 2016, n. 19.
RIEPILOGANDO
CLASSE DI CONCORSO: (ex A025) A-17 - Disegno e Storia dell’arte
Secondo la precedente normativa, DM 39 del 1998, il titolo accademico del Vecchio Ordinamento aveva i requisiti per l'accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di II grado, negli istituti sotto-elencati:
LICEO LINGUISTICO - LICEO MUSICALE E COREUTICO - LICEO SCIENTIFICO - LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE-LICEO DELLE SCIENZE UMANE - LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE - ISTITUTO PROFESSIONALE, settore SERVIZI; SERVIZI SOCIOSANITARI - ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione INDUSTRIA -Tecniche di produzione e di organizzazione; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione ARTIGIANATO -; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione INDUSTRIA – opzione PRODUZIONI AUDIOVISIVE ; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO, indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI ; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione ARTIGIANATO – opzione PRODUZIONI ARTIGIANALI DEL TERRITORIO; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione ARTIGIANATO – opzione PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI-Progettazione tessile –; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore SERVIZI, indirizzo SERVIZI COMMERCIALI – opzione PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA
Accesso illegittimamente negato al titolo accademico Nuovo Ordinamento con il DPR 19/2015; in seguito, con il Decreto Ministeriale 259/2017, l’accesso viene opportunamente ripristinato, se non per gli effetti della Riforma Gelmini, che avendo smantellato la disciplina di studio Storia dell’arte nel primo biennio e il Disegno per tutto l’arco del quinquennio in pressoché tutti gli istituti, ha creato un vuoto formativo inaccettabile. Di seguito, il riepilogo degli indirizzi di studi ai quali la classe di concorso A-17 ha titolo per l’accesso:
LICEO LINGUISTICO - Storia dell’arte 2° biennio e 5° anno; LICEO MUSICALE E COREUTICO - Storia dell’arte; LICEO SCIENTIFICO -Disegno e storia dell’arte; LICEO SCIENTIFICO – opzione Scienze applicate - Disegno e storia dell’arte;
LICEO DELLE SCIENZE UMANE - Storia dell’arte 2° biennio e 5° anno; LICEO DELLE SCIENZE UMANE – opzione Economico-sociale - Storia dell’arte 2° biennio e 5° anno; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore SERVIZI, indirizzo SERVIZI SOCIOSANITARI - Elementi di storia dell’arte ed espressioni grafiche - 1° anno del 1° biennio; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione INDUSTRIA -Tecniche di produzione e di organizzazione 2° biennio e 5° anno; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione ARTIGIANATO -Progettazione e realizzazione del prodotto 2° biennio e 5° anno; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione INDUSTRIA – opzione PRODUZIONI AUDIOVISIVE -Storia delle arti visive 2° biennio e 5° anno; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO, indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI - Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica 1° biennio; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI –
articolazione ARTIGIANATO – opzione PRODUZIONI ARTIGIANALI DEL TERRITORIO -Storia delle arti applicate – 2° biennio e 5° anno; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO – indirizzo PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI – articolazione ARTIGIANATO – opzione PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI -Progettazione tessile – abbigliamento, moda e costume – 2° biennio e 5° anno; ISTITUTO PROFESSIONALE, settore SERVIZI, indirizzo SERVIZI
COMMERCIALI – opzione PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA - Storia dell’arte ed espressioni grafico-artistiche – 2° biennio e 5° anno;
APPROFONDIMENTO
Per riepilogare il quadro complessivo degli effetti Riforma Gelmini, che tutt’ora gravano sulla formazione dei cittadini, rinviamo al seguente link: https://artemdocere.jimdofree.com/sintesi-effetti-riforma/

- Precisiamo, inoltre, che con Decreto Ministeriale 259/2017 non hanno ancora trovato il giusto riscontro le nostre richieste in merito all'accesso del Titolo accademico alla classe di concorso:
A-54 - Storia dell’arte (ex A061)
Richieste tutt'ora sconfessate per l’insegnamento presso le seguenti istituzioni:
LICEO ARTISTICO – tutti gli indirizzi -Storia dell’arte; LICEO CLASSICO - Storia dell’arte 2° biennio e 5° anno;
ISTITUTO TECNICO, settore ECONOMICO, indirizzo TURISMO - Arte e territorio 2° biennio e 5° anno.
L'esclusione è illegittima in quanto la Legge di stabilità (21/12/2012), all’art. 1, chiarisce l’equipollenza del titolo di Accademia di Belle Arti, ambito dei Dipartimenti Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Comunicazione e Didattica dell’arte, a LM 89 Storia dell’arte.
APPROFONDIMENTO
Sul piano pedagogico, occorre tenere conto dell'evoluzione delle arti visive nella storia e nel presente, delle metodologie didattiche, secondo le nuove tendenze critiche e metodologiche condivise dall’Europa, validamente in tutti gli ambiti disciplinari. occorrerà prevedere opportunamente di offrire ai docenti abilitati nella c.d.c. A-54 strumenti di aggiornamento metodologici avanzati per integrare le proprie competenze storico letterarie nella direzione dell’ambito espressivo laboratoriale.

Prevedendo, pertanto, in concerto università e accademie, che gli studenti degli indirizzi storico letterario, per storia dell’arte e beni culturali, frequentino almeno un corso metodologico di laboratorio artistico.

CLASSI DI CONCORSO: dalla A-2 alla A-07 - Ambito Artistico
Intendiamo apprezzare gli accorpamenti risolti nelle nuove classi di concorso dalla A-02 alla A-10 con riferimento alle specificità richieste negli insegnamenti ambito artistico, che di fatto garantiscono docenti competenti in aree ben più ampie di quanto richiesto da ogni “singola frammentata” abilitazione come previste nei precedenti decreti, ma dobbiamo ribadire che non possiamo condividere l’accorpamento della disciplina (ex 10/D) Arte della fotografia e della cinematografia alla generica A-07, Discipline Audiovisive, per i motivi già espressi sopra, al punto LICEO ARTISTICO – Triennio.

ACCADEMIE DI BELLE ARTI
Il percorso formativo del disegno e della storia dell’arte, insegnata come successione di linguaggi, ha la sua naturale conclusione con l’Alta Formazione Artistica, Accademie di Belle Arti.
“Le Accademie di Belle Arti sono il segmento più alto della formazione nel campo delle arti visive, e forniscono il titolo più coerente e competente per l’accesso all’insegnamento di entrambi gli aspetti disciplinari “Disegno” e “Storia dell’arte”, oltre che titolo previsto nella precedente normativa, DM 39 del 1998 e Legge di stabilità (21/12/2012). All’art. 1 chiarisce l’equipollenza del titolo di Accademia di Belle Arti, ambito dei Dipartimenti Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Comunicazione e Didattica dell’arte a LM 89 Storia dell’arte.”
- Tale conquista normativa, che interessa il settore dell’Afam, ha un’importante ricaduta sulla scuola secondaria di secondo grado che invita a superare l’attuale rigida configurazione, nei diversi ambiti educativi, delle due classi di concorso A-17- Disegno e storia dell’arte e A-54- Storia dell’arte per la condivisione dell’insegnamento della disciplina “Storia dell’arte” di cui hanno in comune la competenza.

Riepilogo iter normativo- Apprezzando il nuovo indirizzo di questo Ministero che ha ricondotto le istituzioni Afam entro il Comparto universitario, con la soppressione della dirigenza Afam, https://www.miur.gov.it/web/guest/istituzioni-afam-riconosciute, auspichiamo che i prossimi e urgenti provvedimenti consolidino tale percorso appena avviato. Pertanto sarà necessario:
• Distinguere ambiti e percorsi fra le Accademie ed i Conservatori, attraverso un adeguato provvedimento legislativo;
• Abolire la rappresentanza delle Accademie all’interno del CNAM;
• Ampliare il CUN con l’istituzione di una nuova e specifica area disciplinare dedicata alle Arti Visive;
• Riconoscere lo status giuridico ed economico universitario ai docenti attualmente in ruolo nelle Accademie, in considerazione dell’esiguità del numero e del già avvenuto superamento di prove concorsuali nazionali per esami e titoli di livello universitario;
• Istituire un’Abilitazione Artistica Nazionale come nuova procedura preliminare al reclutamento, in analogia all’attuale modalità universitaria, prevedendo un eventuale canale preferenziale per il personale docente precario, peraltro numericamente molto ridotto.
L’attuazione di tali punti corrisponde a criteri di razionalizzazione, oltre che a principi di maggior economia ed efficienza; sana il vuoto normativo rispetto a quanto previsto e mai attuato dalla Legge 508 del 1999; garantisce l’applicazione del comma 6 dell’articolo 33 della Costituzione Italiana e realizza l’allineamento della formazione artistica italiana a quanto avviene nel contesto europeo e internazionale.
La presente proposta non solo trova sostegno presso la gran parte del corpo docente accademico, ma soddisfa anche le aspettative di una larga fetta di intellettuali che hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un appello finalizzato alla soluzione di questo annoso e grave problema.
RIFLESSIONI
L’articolata proposta che qui si avanza tratta una riflessione sulla strategia che il nostro paese dovrebbe abbracciare per costruire il suo futuro, puntando sulla creatività e sull’arte. Oggi, le sfide sono globali e l’impiego delle stampanti 3d rende molto più facile riuscire ad avere a disposizione quella manualità che ha fatto grande l’arte italiana nei secoli, con una differenza: l’assenza dell’imprevisto e di quelle “sbavature” e quegli errori sublimi che fanno la differenza tra l’automa e l’artista, la stessa differenza tra la freddezza del rendering nel CAD e una bella prospettiva disegnata a mano e colorata con le matite che pare incerta ma incerta non è.
Per questo, bisogna che l’Italia sostenga il percorso della formazione artistica, valorizzando le attività del disegno e delle arti visive in genere, soprattutto in un mondo nel quale le immagini sono divenute parte di un sistema linguistico iconico che condiziona la società: dalla tv alla pubblicità, al cinema. Formare una generazione che si ponga come leader in questi campi, significa porre la nazione ai livelli più alti nella gestione delle strategie del mondo, senza contare che si contribuisce alla diffusione della bellezza e la bellezza, come diceva Dostoevskij «salverà il mondo».


ARTEM DOCERE AL TAVOLO DELLE RIFORME CON IL MIUR

ARTEM DOCERE E’ CONVERGENZA DELLE COMPETENZE E DELLE SPECIFICITA’ DOCENZA AMBITO ARTISTICO

LA NOSTRA PRESENZA AL TAVOLO DELLE RIFORME CON IL MIUR E’ UNA NECESSITA’

• PER LA RIFORMULAZIONE DELLE LINEE GUIDA E DEI PROGRAMMI

• PER IL RAPPORTO SCUOLA, SOCIETÀ, MONDO DEL LAVORO

1 - SAPERI CURRICOLARI DEVONO ESSERE INTERCONNESSI E IN RELAZIONE ALLA DISCONTINUITÀ STORICA, NON SOLO ALLA CRONOLOGIA DELLA STORIA

2 - INCENTIVARE ATTIVITÀ LABORATORIALI DI CARATTERE PLURIDISCIPLINARE

3 - RAFFORZARE I RAPPORTI E LE COLLABORAZIONI SCUOLA, ACCADEMIE DÌ BELLE ARTI, UNIVERSITÀ ED ENTI DI RICERCA

4 - FAVORIRE LA NASCITA DI PICCOLE REALTÀ AUTOIMPRENDITORIALI NEL TERRITORIO, GESTITE DA STUDENTI NEO-LAUREATI, CHE ABBIANO IL COMPITO DI CONTENERE LA DISPERSIONE E FAVORIRE L'ORIENTAMENTO, LA NASCITA DI START-UP, IN RACCORDO CON LE ASSOCIAZIONI DEGLI IMPRENDITORI DI ZONA E LE CAMERE DI COMMERCIO E INDUSTRIA

5 - TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA'
- I METODI DI APPRENDIMENTO SONO IN FORTE TRASFORMAZIONE (E’ INEVITABILE TENER CONTO DELLE STAMPANTI 3D CHE HANNO CAMBIATO RADICALMENTE IL MONDO PRODUTTIVO, DOMESTICO E INDUSTRIALE); NON SI PUO’ PRESCINDERE DALLA CONOSCENZA DEL DISEGNO.
- SONO LE NUOVE TECNOLOGIE STESSE A RICHIEDERE UN RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE GRAFICHE, CHE VANNO DALL'ARCIPELAGO DELLA COMUNICAZIONE VISIVA ALLA PROGETTAZIONE IN SENSO TECNICO.
- NON È UN CASO CHE IL NUOVO SCOOTER SUPER ECOLOGICO AD ARIA COMPRESSA SIA STATO PROGETTATO CON UN DISEGNO. PERTANTO, È OPPORTUNO RIBADIRE, TRA I FONDAMENTI DI QUESTA DISCUSSIONE PER RIQUALIFICARE IL SISTEMA EDUCATIVO, CHE L’INSEGNAMENTO DEL DISEGNO NE RAPPRESENTA LA “SCOMMESSA”, CON L'ADOZIONE DI METODI E DI CONTESTI DIDATTICI INNOVATIVI RISPETTO ALLA COMUNICAZIONE TRADIZIONALE DEI SAPERI.

6- L’INSEGNAMENTO DEL DISEGNO UNITO, O COLLEGATO, A QUELLO DELLA STORIA DELL’ ARTE, PERMETTE DI RIDURRE LO SCOLLAMENTO TRA LA SCUOLA E UNA SOCIETÀ GLOBALIZZATA E MULTIMEDIALE CHE OGGI PARLA PIÙ PER ICONE E IMMAGINI DI QUANTO NON FACCIA CON LE PAROLE

7 - CRISI, RIPRESA, INVESTIMENTO E FORMAZIONE. SPREMERE L'AMBIENTE O RIPENSARE I MODELLI DI SVILUPPO? DOBBIAMO ATTIVARE DELLE FORME DI AUTOCOSCIENZA NEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO E RIFORMULARE I MOTORI DELLO SVILUPPO SAPENDO INVESTIRE NELLE PRATICHE ECOSOSTENIBILI


FORMAZIONE DEL PERSONALE, AGGIORNAMENTO, AUTOAGGIORNAMENTO

• CHIEDIAMO UN CONFRONTO SUI PROCESSI COGNITIVI DEL FUTURO, SUGLI APPRENDIMENTI IN FORTE TRASFORMAZIONE. VOGLIAMO, CHIEDIAMO AL MINISTRO DI MANTENERE UN ATTEGGIAMENTO DI CONFRONTO E DI VERIFICA ISTITUZIONALE SULLE BUONE PRATICHE, SULL'EROISMO E LA CREATIVITÀ DEI SUOI INSEGNANTI

• CHIEDIAMO CHE SIA OFFERTA ALLA CATEGORIA INSEGNANTI E AL MONDO DELLA SCUOLA L'IMMAGINE DI UN MINISTERO CHE ASCOLTA E RECEPISCE, CHE SI ADOPERA ANCHE CON PICCOLI GESTI ED ELABORA STRATEGIE DI INCONTRO CON LA COMUNITÀ SCOLASTICA: ATTRAVERSO SIGNIFICATIVE POSIZIONI DI DIFESA DELLA DIGNITÀ DELL'INSEGNANTE. PREMIATA L'ONESTÀ INTELLETTUALE E IL RUOLO DEL DOCENTE NEL SOCIALE

• CHIEDIAMO SIA GARANTITO L'ACCESSO GRATUITO AGLI INSEGNANTI DELL’AMBITO ARTISTICO DI OGNI ORDINE E GRADO ALLE ESPOSIZIONI D'ARTE E AI MUSEI DEL TERRITORIO E DELLO STATO, PREVEDENEDO OPPORTUNAMENTE I RIMBORSI DEI COSTI ORGANIZZATIVI E DI VIAGGIO

• MAGGIORI CRITERI PER LA RICONOSCIBILITA’DELLE AUTORIZZAZIONI E DEI RICONOSCIMENTI MINISTERIALI, CON ACCRESCIMENTO DEL CURRICULUM DEL DOCENTE PER LE PARTECIPAZIONI A ESPOSIZIONI, CONVEGNI, FIERE DI SETTORE.


Gruppo di Studio Formazione Artistica

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