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DOCENTE DI DISEGNO E STORIA DELL' ARTE Marinella Galletti
ACTION PAINTING COME ARTETERAPIA
Nel percorso ideato, i criteri metodologici sono finalizzati a precisi obiettivi:
1) La parete bianca accentua il valore del riflettere su di sé ed agevola il fare in forma euristica; sono escluse influenze visive: gli utenti sono invitati ad agire, osservandosi reciprocamente all’ interno del piccolo gruppo, per divenire ognuno protagonista, attore di una nuova gestualità, realizzata per mezzo dell’ immersione nel colore e dando il via a forme casuali o inconsce, inizialmente, lasciando inespressa ogni rilevazione di carattere psicologico;
2) La diffusione, all’ interno dell’ ambiente di “azione”, di suggestioni musicali o poetiche al fine di creare stimoli sensoriali immaginativi oltre che suscettibili di processi legati alla memoria;
3) Attribuzione del valore “magmatico” su quanto casualmente emerso;
4) Gli utenti sono invitati a riconoscere le forme grafico pittoriche emerse come possibili nuove soluzioni visive, che necessitano di essere ulteriormente “agite”: immagini a cui dare vita e ruolo, separandole da sé, e da ogni possibile psicologismo, bensì approfondendo le tecniche e le conoscenze del codice visivo. Tutto rimane collegato al mondo delle immagini;
5) L’ alternarsi, all’ interno dei gruppi di “azione” di momenti in cui agire ad altri in cui essere spettatori dei compagni. Vengono così a stabilirsi relazioni in cui gli “spettatori della ricerca, delle altrui performances”, acquisiscono sensazioni visive, gestuali, tattili ed emotive utili a promuovere i propri successivi interventi;
Spesso, chi si accinge a questa esperienza, contribuisce a un risultato in situazione di gruppo, oppure, singolarmente, sceglie di completare immagini alla ricerca di soluzioni “artistiche”, talvolta interagendo su forme precedentemente emerse dalla gestualità del gruppo, o proprie;
6) Il valore della parola recuperata, solo al termine del percorso, in cui lasciare esprimere ai soggetti i possibili significati attraverso riflessioni personali e abbinando un “titolo” ad ogni lavoro;
7) Concludere il percorso mettendo in rilievo l’ aspetto creativo, poetico, artistico, riflettendo sulla forma, sul colore, in senso estetico, stilistico; nonché sulla propria azione e sulla scoperta del nuovo.
8) La massima finalità di questo percorso si concretizza grazie all’ installazione dei risultati emersi in luogo pubblico, assimilabile a una mostra, per la fruizione collettiva. Avendo, così, attraversato la funzione terapeutica dell’ arte quale potente stimolo a perseguire, percorrere la creatività, per ritrovare nell’ arte il fine proprio, fonte delle idee, che originando cultura, costruiscono coraggiosamente le diverse esperienze per qualificare l’ esistenza.