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Proposta di Curricolo 2016

PROPOSTA DI CURRICOLO FORMAZIONE ARTISTICA

La Proposta di Curricolo può essere votata sul web LA BUONA SCUOLA

Concetti "Formazione Artistica"
Appunti per una riflessione globale
Arte e creatività
Ripensare la formazione dell’individuo
Prime essenziali linee guida per rimodulare tutto il percorso educativo e ripensare la riforma della scuola secondaria di II grado
L’istruzione artistica specialistica italiana
L’ Alta Formazione Artistica

Concetti PROPOSTA DI CURRICOLO
Disegno e Storia dell’ arte -Fondamenti pedagogici
Scuola dell’ Infanzia e Scuola Primaria
Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I Grado
Scuola Secondaria di II Grado
Biennio
Triennio
Licei, Istituti tecnici, istituti Professionali
Liceo Artistico e Istituto d’ Arte
Accademie Belle Arti
Conclusione

FORMAZIONE ARTISTICA - FARE ARTE ED INSEGNARE ARTE

Appunti per una riflessione globale
Attraverso le indagini OCSE PISA si può capire come quella parte essenziale delle conoscenze e delle abilità connessa con la creatività e il fare artistico, prerogativa, secondo gli studiosi, di almeno la metà del nostro cervello, sia trascurata dalle linee guida dei sistemi educativi.
Le performances delle competenze, a livello internazionale, risultano fondate su rigidi, parziali e anacronistici modelli economici, al limite del saper leggere, scrivere e far di conto trascurando del tutto la creatività , le abilità e le competenze artistiche.
Privilegiare solamente gli apprendimenti linguistici e logici, umanistici e scientifici ha condotto ad una specie di atrofizzazione cognitiva che ha fatto dell’ arte e del suo apprendimento in Italia una specie di riserva per una genialità marginale che “malgré tout” è riuscita ad avere un successo internazionale. Successo che in altre condizioni, poteva essere moltiplicato per mille ed esportare le nostre buone pratiche accanto al nostro patrimonio inestimabile.

Arte e creatività
Chi ha a cuore il nostro futuro di nazione e di giacimento culturale dovrebbe essere lungimirante, fornire i mezzi alle buone idee e alle buone pratiche e unirsi in questo sforzo nella stessa direzione prima che sia troppo tardi.
L’educazione e l’istruzione in campo artistico in Italia oggi risentono di un sistema dal passato glorioso ma dal presente in via di estinzione per mancanza di progetto organico e di risorse.
Quando manca la pienezza della scuola viene meno la vera conoscenza e tutto si degrada mentre avanza un nuovo analfabetismo di cui i social network sono indiscutibili testimoni.
E’ inaccettabile che l’arte, in Italia soprattutto, debba essere appannaggio di pochi eletti, di ristrette élite culturali.
Altrove, in Europa e nel mondo, al contrario, si stanno costruendo percorsi che imitano il nostro passato superandoci anche nelle prerogative di eccellenza.
L’educazione e la formazione sono le chiavi per assicurarsi in futuro persone capaci e competenti e prospettive di rilancio dell’unica economia possibile e non effimera in Italia.
L’educazione alle arti (con le arti e nelle arti) è un percorso di formazione, anche informale, che si dovrebbe sviluppare per tutte le età dell’uomo, non per una professione – che costituisce solo un segmento del fare arte e non esaurisce affatto l’esigenza umana di produrre e fruire arte nelle sue svariate forme – ma per la completezza di conoscenze e abilità, fonti di accrescimento dell’ individuo e del territorio stesso in cui vive.

Ripensare la formazione dell’individuo
Persino l’impresa ne è interessata, purché intenda operare con fini di sostenibilità ed equità, cioè superando l’obsoleto e iniquo concetto del profitto per abbracciare l’ idea innovativa che vede, una volta assicurati i giusti ed equilibrati compensi a chi intraprende, dirige e lavora, reinvestire tutti gli utili in innovazione, ricerca e sviluppo.
Investire in questo campo è indispensabile affinché l’ Italia, che non è mai stato un paese propriamente industriale, ma sicuramente agricolo, turistico (il paesaggio, l’arte culinaria e l’ecologia) e creativo ( i beni culturali, la moda, il design, la musica, il cinema, il teatro …) riprenda a crescere attraverso i suoi beni primari che sono principalmente immateriali.
Culturali, economici, storici sono solo alcuni dei motivi per avviare un progetto formativo globale finalizzato a colmare tale lacuna.
L’ educazione all’ arte va avviata fin dai primi istanti di apprendimento e per tutto l’arco della vita, ricordando che i talenti si costruiscono e si cominciano a consolidare nel periodo di vita da 0 a 5 anni.
Assicurare pari dignità ad un linguaggio che costituisce il terzo fondamentale asse della formazione dell’ individuo non solo a livello professionale, in quanto l’ apprendimento dell’ arte é connesso con la salute psicofisica dei cittadini.
Assicurare più tempo scuola in questo campo, un curricolo potenziato e paritetico rispetto agli altri fondamenti dell’ istruzione.
Il nodo fondamentale è che l’ insegnamento dell’arte e del fare arte, come la lingua e la scienza, deve articolarsi ed integrarsi nei vari gradi di studio e indirizzi in modo unitario e modulare.

Macro obiettivo
Prime essenziali linee guida per rimodulare tutta la riforma secondaria superiore
Assicurare un modello unitario ed organico dell’ insegnamento di un ambito disciplinare strategico per l’Italia, le arti figurative, i musei, il patrimonio culturale e artistico, il “Made in Italy”, il design, la moda, la musica, il cinema e il teatro, attraverso un programma altrettanto organico che preveda l’ insegnamento artistico, formale e informale, lungo tutto l’arco dell’ apprendimento dei cittadini italiani.
Il curricolo dell’ insegnamento di Storia dell’arte, del Disegno e delle varie discipline del fare arte deve essere previsto fin dalla scuola dell’infanzia, rafforzarsi nelle scuole primarie e secondarie, assumendo valori formativi specifici nei diversi indirizzi e specializzandosi nell’ università, nelle singole facoltà, assicurando un futuro ad un settore così importante della Cultura e dell’ Economia italiane.
L’istruzione artistica specialistica italiana richiede un discorso a parte.
Gli Istituti d’arte sono stati smantellati dalla Riforma Gelmini a favore di un generico e generalista Liceo Artistico.
Così come avviene in altri paesi, che tengono distinti i percorsi generalisti (liceali) da quelli professionalizzanti ma garantiscono vera alternanza scuola-lavoro durante la formazione, è necessario prefigurare (non solo per il settore artistico), nello stesso istituto:
a) curricoli liceali che comportino la prosecuzione degli studi a livello universitario;
b) curricoli decisamente professionalizzanti, ricchi di laboratori e di ateliers e solidi nella preparazione disciplinare e culturale generale.
Questi ultimi percorsi al termine degli studi, per quanti volessero accedere all’Università, comporterebbero la frequenza di un anno preparatorio integrativo con un articolato esame attitudinale.
In questo sistema, l’obbligo scolastico (quello vero e non quello edulcorato dall’apprendistato o altri palliativi) dovrebbe essere previsto fino ai 18 anni.
Naturalmente in questo contesto è tassativo evitare il pericoloso biennio orientativo che tante guerre tra poveri docenti sta creando e dimostra scarsa o nulla capacità di orientamento mentre non regge con i numeri dei candidati ai diversi indirizzi, in genere più numerosi di quanto il buon senso suggerisca.
L’ accezione duale risponde pienamente sia alle esigenze di chi vuole una formazione di tipo specialistico universitario sia di chi decida di entrare prima nel mondo del lavoro.

Conclusioni
Se il segmento dell’educare e dell’ insegnare artistico non verrà ripensato globalmente e radicalmente, le prerogative italiane della tutela del patrimonio, della progettualità e del design saranno perduti per sempre.

Gli esperti di Artem Docere, con la loro esperienza, lavorano per costruire una proposta di curricolo unitario integrabile lungo tutto il percorso di studi, dalla Scuola Primaria (Infanzia ed Elementare), alla Scuola Secondaria di I Grado, modulabile all’ interno dei vari indirizzi di scuola secondaria di II Grado, fino all’università ed all’educazione degli adulti.

PROPOSTA DI CURRICOLO

E' LA SCUOLA LA FABBRICA DI OGNI FUTURO, IL CUI COMPITO E’ QUELLO DI ASSICURARE LA COSTRUZIONE DI QUEGLI STRUMENTI UMANI, INTELLETTUALI, CREATIVI E TECNICI CHE PERMETTANO ALLA NAZIONE DI AFFRONTARE CON ADEGUATEZZA LE SFIDE PER LA PIÙ AMPIA RIUSCITA ECONOMICA E SOCIALE. QUALIFICARSI COME MODELLO EDUCATIVO CAPACE DI DARE RISPOSTE ALLE SPERANZE DELLA SOCIETÀ IN RELAZIONE ALLA PROPRIA CAPACITÀ DI INVESTIRE RISORSE E QUALITA’, ADEGUANDO OFFERTA E DOMANDA NEL MERCATO DEL LAVORO E INCREMENTANDO LA RICERCA NELL’ AMBITO DELL’ ARTE E DELLA SCIENZA.

DISEGNO E STORIA DELL’ ARTE FONDAMENTI PEDAGOGICI

A NOSTRA MATRICE EDUCATIVA STORICA E CULTURALE, HA SEDE NELLA CIVILTÀ DEL RINASCIMENTO, NELL’ ARTE E CULMINE INTELLETTUALE NELL’ ESERCIZIO DEL DISEGNO. STORIA DELL’ ARTE È DISCIPLINA TRASVERSALE AI SAPERI E CULMINE INTELLETTUALE DEI SAPERI STESSI, ESPRESSIONE AL VERTICE DELL’ INTERA CULTURA E STORIA DEL NOSTRO PAESE, IL CUI PATRIMONIO E’ UNICO AL MONDO

1) Storia dell’ arte richiede di essere studiata per la durata di tutto il quinquennio in tutti gli indirizzi di scuola, e in ogni ordine e grado di scuola;

2) Richiede di essere affiancata a momenti di attività grafiche in percorsi disciplinari uniti allo studio dell’ arte, per l' approfondimento dell' analisi dell' opera e a momenti di attività creative, per lo sviluppo di abilità cognitive ed espressive individuali insostituibili che accrescono il “potenziale” di apprendimento di ognuno;

3) Il Disegno è strumento di indagine conoscitiva per la comprensione dell’ opera d’ arte;

4) Il Disegno è strumento conoscitivo per la comprensione della realtà;

5) L' adozione di metodi e di contesti didattici innovativi rispetto alla comunicazione tradizionale dei saperi, propri dell’ insegnamento del Disegno unito, o collegato a Storia dell’ arte, assicura di ridurre lo scollamento tra scuola e società globalizzata e multimediale;

6) Il Disegno (Discipline Geometriche) è disciplina fondamentale per un approccio scientifico ai problemi della rappresentazione e per sviluppare negli allievi dei Licei Artistici maggiori strumenti nella comprensione della Storia dell'Arte, vero anello di collegamento per la soluzione di tutti i problemi di rappresentazione della realtà e nell’ arte;

7) Per la preparazione dei futuri docenti della Scuola Primaria;

8) Per le opportunità offerte di relazione e comunicazione interpersonali, insostituibili per tutti;

9) Per le molte funzioni che il disegno svolge nel mondo contemporaneo delle immagini e, più in generale, della comunicazione;

10) Per l’ assoluta efficacia didattica capace di attivare le funzioni mnemoniche nell’ apprendimento dei contenuti di tutti i programmi, di tutte le discipline;

11) A garanzia di percorsi formativi significativi per la preparazione alla fruizione del “bene comune” da parte di tutti i cittadini;

12) Per le opportunità formative che accrescono la “consapevolezza di sé” in senso antropologico, perciò culturale, e per l’appartenenza storico artistica territoriale”;

13) Per favorire l’ orientamento, a tutti gli studenti, la scelta per il proseguimento degli Studi nelle Accademie di Belle Arti, nelle Facoltà Architettura, nel Dams, Facoltà Letterarie ad indirizzo storico artistico e beni culturali che, all’ attuale stato di cose, appare potenziale appannaggio esclusivo degli studenti dei Licei Artistici;

14) Per la costruzione di un mondo realizzato, capace di comunicare e di comprendere i diversi linguaggi, tra chi produce arte e chi la fruisce;

15) Per la condivisione dei saperi alla base di queste relazioni, sola condizione che può favorire l’ accrescimento sociale e lo sviluppo di un paese;

16) A garanzia del “diritto dei cittadini all’ educazione all’ arte” per la tutela del nostro Patrimonio attraverso l’ azione sinergica di tutte le intelligenze, tutte le figure che concorrono alla crescita culturale ed economica in questo Paese, artisti, autori, studiosi, docenti, studenti e fruitori.

La proposta di un curricolo unitario e modulare nasce dalla convinzione di dover assicurare conoscenze e competenze di base assolutamente equilibrate a tutti i cittadini (quale che sia l’occupazione che svolgeranno nella vita), parte di una società sciente, compresa e condivisa, consapevole di voler porre, tra i propri fondamentali obiettivi, la costruzione di un mondo realizzato, capace di comunicare e di comprendere i diversi linguaggi, tra chi produce arte e chi ne fruisce, per la condivisione dei saperi alla base di queste relazioni, sola condizione che può favorire l’ accrescimento sociale e lo sviluppo di un paese.

SCUOLA DELL’ INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA

premessa
Nelle attuali Indicazioni Nazionali della Scuola dell’ Infanzia e della Scuola Primaria, come è noto, le discipline non sono aggregate in aree precostituite per “non favorire affinità più intensa di alcune rispetto alle altre”, ma di fatto, nell’ organizzazione dell’ attività didattica, l’ aggregazione delle discipline per assi funzionali, viene affidata all’ autonomia delle singole scuole, con il risultato di lasciare alla sensibilità e alla preparazione soggettiva dei docenti, in base alle risorse della scuola, l’ effettiva offerta di “esperienze” ai bambini, tale che l’ “esperienza dell’ educazione all’ arte” risulta essere la prima a risentirne e ad essere surclassata.
“L’ incontro” dei bambini con l’ arte non può essere “contenuto manipolabile soggettivamente”; non può essere lasciato alla buona volontà degli insegnanti.

SCUOLA DELL’INFANZIA
Deve garantire “contesti di apprendimento” in cui l’ arte, la musica, l’ espressività corporea siano “ambiente” per l’ apprendimento trasversale a tutti i “campi” di esperienza verso i quali il bambino si confronta. Attraverso l’ osservazione, la discussione, il disegno, il dipingere, il fotografare, l’attività plastica … concepite come laboratori aperti al territorio, obbligatori e ben definiti nel tempo, condotti da docenti esperti in didattica delle arti, in collaborazione e condivisione con il team dei docenti della Scuola Primaria, e nell’ ottica dell’ aggiornamento permanente.

SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Agli alunni della Scuola Primaria deve essere offerto un curricolo di “Educazione all’ Arte” vero e proprio, al pari della Scuola Secondaria di Primo Grado, in continuità e con rinforzi progressivi.
La Scuola Primaria si pone il compito di fornire “apprendimenti di base … per l’ acquisizione di "saperi" irrinunciabili … attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina”. Questa premessa tratta dalle Indicazioni Nazionali, si realizza con l’ offerta di medesimi tempi e di coerenti modalità didattiche per tutte le discipline di base.

I contenuti devono contemplare la lettura della realtà, il disegno, la storia dell’arte (non solo italiana ed europea) da un livello elementare ad uno più solido e ampio, con visite-studio e lezioni presso musei e mostre, biblioteche, multimedia, pinacoteche e monumenti.
Un racconto semplice per un sapere efficace e un saper fare semplice ma efficiente.
Solo in questo modo si può offrire ai bambini la possibilità di essere soggetti attivi e riconoscere loro un ruolo di protagonisti nel processo di trasformazione e gestione delle città e, più in generale, di ciò che li circonda. Nessuno può rappresentare i bambini senza preoccuparsi di consultarli, di coinvolgerli, di ascoltarli. Questo non significa chiedere a loro di risolvere i problemi della città, ma di imparare a tenere conto delle loro idee e delle loro proposte. Non è facile dare la parola ai bambini, né comprendere quello che dicono. Occorre molta curiosità, attenzione, sensibilità. Per metterli in condizione di esprimersi, si deve credere nel valore del contributo che possono dare al processo di trasformazione della città.
La percezione visiva, le tecniche descrittive, le tecnologie innovative in campo multimediale saranno gli strumenti principali di insegnamento e di laboratorio, insieme alla rappresentazione grafica, pittorica, plastica, fotografica gradualmente più rilevanti e tecnicamente approfondite man mano che l’apprendimento procederà verticalmente.
Rilevante sarà la relazione interdisciplinare con le materie umanistiche, scientifiche e logiche e con le lingue straniere nella accezione di “microlingua”.
Quanto ai tempi, gli insegnamenti di storia dell’arte e le attività nei laboratori artistici, siano essi d’ aula o di ambiente (musei, città, etc.) dovranno avere lo stesso monte ore degli altri insegnamenti fondamentali ed essere realizzati da docenti esperti in “Didattica delle Arti”, in “team” con i maestri del ciclo primario e come docenti autonomi nel ciclo secondario.

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
L’ intero segmento di Secondo Grado deve strutturarsi in un primo biennio (comune a tutte le scuole superiori) di effettivo raccordo con l’ ultimo anno del ciclo di primo grado, caratterizzato da un forte livello orientativo, accanto al consolidamento della formazione di base.
L’ Orientamento dovrebbe avvenire in presenza di non più di tre indirizzi di studio tra cui scegliere del successivo triennio.
Le diverse tipologie di studio, da quella liceale a quella tecnica o professionale, andrebbero rivisitate nell’ accezione duale (come abbiamo già definito): un percorso decisamente professionalizzante e uno che prelude al proseguimento negli studi superiori, senza escludere eventuali “passaggi” che esistono e funzionano anche in altri sistemi europei.
Ogni scuola dovrà dotarsi di aule per lo svolgimento dello studio della Storia dell’ arte, del Disegno e per le attività di laboratorio espressivo-artistiche.

P R I M O B I E N N I O
Continua la formazione storico-artistica, musicale e della rappresentazione della realtà, come base comune per tutti gli indirizzi (licei, tecnici e professionali), il cui monte ore di studio complessivo deve essere necessariamente distribuito in modo equivalente tra tutte le discipline.
“…Una strategia costruttiva di nuovi saperi, per la crescita della società e della futura economia della conoscenza. Ciò risulta sperimentalmente possibile sulla base di un rinnovamento educativo fondato sulla base delle più recenti acquisizioni neurologiche del funzionamento cerebrale. Ciò permette di dare un nuovo senso alle problematiche e alle situazioni di sviluppo contemporanee e di aprire la strada a soluzioni innovative e creative, che rimuovono le obsolete concettualità meccaniche che hanno informato la società e il pensiero durante l' epoca industriale”. (Paolo Manzelli – Scienza e Arte)

T R I E N N I O
Sarà caratterizzato dalla separazione “duale” che interviene con l’ introduzione di discipline specialistiche accanto al preesistere di quelle comuni. Il “monte ore” di studio delle singole discipline si riduce rispetto al biennio, restando comunque solidamente adeguato alle conoscenze indispensabili per la vita, per la prosecuzione degli studi e per il lavoro.
Da qui prendono le mosse in direzioni distinte i Licei e gli Istituti Tecnici e Professionali.

L I C E I - triennio
Tutti i Licei, ARTISTICO, SCIENTIFICO, CLASSICO, LINGUISTICO, SCIENZE UMANE, MUSICALE COREUTICO assumono entità “duale”: una finalizzata a proseguire gli studi nelle scuole superiori universitarie; l’ altra ad applicarsi nelle attività speculative e progettuali di “primo livello”, per cui si pone, alla base della didattica, la costruzione di specifici contatti con il mondo del lavoro (a livello di stages).

LICEO SCIENTIFICO, CLASSICO, LINGUISTICO, SCIENZE UMANE, MUSICALE COREUTICO triennio
Continua la formazione storico-artistica, musicale e della rappresentazione della realtà, per tutti gli indirizzi.
Le discipline di studio “Disegno” e “Storia dell’ arte” manterranno o assumeranno “nuove denominazioni”, in base alla metodologia didattica per l’apprendimento dei diversi linguaggi.
Pertando, ci si introduce all’ insegnamento di “Storia dell’ arte” unito o abbinato al “Disegno”, o alle “Applicazioni Grafiche” e/o alle “Attività Laboratoriali” nei diversi indirizzi di studio presi in esame, il cui monte ore di studio non potrà essere inferiore alle due/tre ore settimanali.
L’ insegnamento del Disegno “unito” allo studio di Storia dell’ Arte è imprescindibile nei Licei Scientifici e Scienze Umane (futuri docenti della scuola primaria).
Nei Licei Classici e Linguistici, lo studio di Storia dell’ arte dovrà essere abbinato a momenti di attività laboratoriali “scuola” e nel “territorio”, nonché esperienze di stage scuola-lavoro all’ interno di musei, a compimento di livelli di apprendimento e di comunicazione da esperire direttamente, che assicuri l' adozione di metodi e di contesti didattici innovativi rispetto alla comunicazione tradizionale dei saperi, e in ragione delle nuove tecnologie, affinché l’ iter educativo sia orientato alle nuove frontiere dei saperi. Nel quinto anno si lavorerà in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.
Nei Licei Musicali Coreutici, si avrà l’ insegnamento dell’ “innovativa” disciplina denominata “Storia delle arti applicate e disegno artistico”: il metodo didattico dovrà promuovere il proseguimento universitario dei discenti al Conservatorio di Musica / AFAM).

LICEO ARTISTICO e ISTITUTO D’ ARTE
Introduzione al triennio
"Il PRIMO BIENNIO orientativo comune" avrà garantito una preparazione su tutti i linguaggi umani e un “assaggio” di tutti gli indirizzi presenti nell’ istituto, settore artistico, (Liceale o professionale), ma anche una terza via nel più ampio sistema duale, che preluda quasi in esclusiva al mondo del lavoro nell’ artigianato artistico e nelle professioni dell’ arte applicata da un lato e alla specializzazione universitaria del Design, della Storia delle arti, dell’ Estetica, delle Industrie Artistiche, delle Accademie, delle facoltà di Architettura, dei Conservatori, dall’ altro.

Attualmente, il percorso del liceo artistico si articola, a partire dal secondo biennio, nei seguenti indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; scenografia.
Con la recente risistemazione del comparto del Restauro attraverso il MIBAC, oltre al design e la moda, un altro settore di eccellenza del Made in Italy nel mondo è rappresentato per l'appunto dalla nostra cultura nella CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI, indirizzo inverosimilmente soppresso dalla riforma Gelmini, che dovrà essere reintegrato.
Altra grave lacuna è costituita dalla cancellazione dell'indirizzo FOTOGRAFIA.
Si annullano, con questo scempio, 150 anni di storia e tecnica della fotografia e si spazzano via settori professionali quali: reporter, moda, cinema, architettura ed arte e ancora tante altre specializzazioni inerenti lo studio della FOTOGRAFIA...oltre alla sua qualità in quanto linguaggio artistico.
Non esistono più le discipline denominate "Fotografia" e "Cinema": l' insegnamento di queste due importanti arti è stato cancellato e inserito nell’ambito di altri settori come gli audiovisivi/multimediali, la grafica, o anche le arti figurative in genere. Si è generata un’ approssimazione nel campo dell’idea/progetto di un’immagine e nelle sue due fasi esecutive. Risultano, pertanto, smembrate e diluite competenze imprescindibili all’interno di percorsi differenti che, seppure affini, di fatto sono molto diversi per storia, metodologia e assetto.
La FOTOGRAFIA, e la storia che la definisce arte, rischia di perdere la sua priorità di linguaggio autonomo e viene relegata nel campo della semplice tecnica mal compresa e concepita. Questo vuoto formativo genera effetti che preoccupano. Sul versante dei progettisti la professione verrà esercitata su basi inadeguate alla complessità che la nostra società richiede, senza disporre degli strumenti concettuali, senza una visione strategica complessiva, senza avere chiaro un sistema di riferimento.
Tutto ciò concorre all’ impoverimento progressivo della nostra cultura della comunicazione visiva, per non parlare inoltre della enorme dispersione di un patrimonio di esperienze didattiche, formative e di attrezzature acquisite negli anni.
Pertanto, dovrà essere reintegrato nei licei artistici un indirizzo denominato "Tecnologie e tecniche delle comunicazioni fotografiche, cinematografiche” affinché ci siano materie che portino la denominazione "Fotografia" e "Cinema" tra gli insegnamenti, al fine di connotare e valorizzare gli insegnamenti.

I due percorsi (Licei e Istituti d’ Arte) sono diversi, con una base comune: da una parte “arte, design e progettualità”; dall’altra “arte applicata e artigianato artistico”.
“Ripensare” i Licei Artistici e gli istituti d’ Arte come un’ “entità” duale aventi un’ anima comune: solida formazione culturale, artistica e di base; più laboratori e manualità per gli Istituti d’ Arte. La formazione inerente alle arti applicate vere e proprie e all’ artigianato artistico avviene in “campo artistico”, quello della cosiddetta “manualità colta”.
La filosofia know how dei vecchi istituti d’arte si trasferisce, pertanto, negli indirizzi artigianali artistici dei Licei Artistici, con un incremento della curvatura artistica su quella tecnica e tecnologica, pur sempre operativa ed esecutiva piuttosto che speculativa e progettuale..
Le materie progettuali saranno preponderanti e integrate da laboratori di verifica soft e tecnologicamente innovativi (stampanti 3d, rendering, virtual design..). Fondamentale porre, alla base della didattica, la costruzione di specifici contatti con il mondo del lavoro (a livello di stages).
Non si potrà prescindere dallo studio, comune ai Licei Artistici e agli Istituti d’ Arte, delle “Discipline Geometriche Architettoniche” che, per i loro aspetti teorici e applicativi, sono soprattutto un laboratorio per coltivare e affinare le capacità logico-critiche, finalizzate anche a competenze operative indispensabili per imparare a “vedere” lo spazio e per progettare correttamente.
La Geometria descrittiva, parte essenziale delle Discipline geometriche, rappresenta l’ anello di congiunzione, nel processo progettuale tra il momento creativo (processo mentale) e quello pratico operativo di proiezione, di trasferimento grafico e verifica (evento figurativo progettuale). Con il suo studio, pertanto, si fornisce allo studente sia un metodo d’indagine e ricerca spaziale creativa sia una tecnica grafica espressiva, rappresentativa e comunicativa per far nascere crescere e fissare, nello studente, una conoscenza criticamente motivata sia delle tecniche sia dei metodi della rappresentazione grafica intesa come scienza della rappresentazione per la costruzione di una rigorosa immagine previsionale.

ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI triennio
Gli Istituti tecnici e professionali consolideranno un taglio professionalizzante, con contatti più incisivi e continui con il mondo del lavoro (Alternanza Scuola Lavoro). Tale strumento deve essere esercitato nel pieno interesse della formazione offerta agli studenti, senza perdita di istruzione.
Continua la formazione storico-artistica attraverso lo studio del “Disegno e Storia dell’ arte” e della rappresentazione della realtà, per tutti gli indirizzi.
La disciplina di studio “Disegno” e “Storia dell’ arte” assumerà denominazione in base ai collegamenti d’ indirizzo e alla metodologia didattica – con funzione tecnico-operativa - per l’apprendimento dei diversi linguaggi.
Di seguito, un ‘esemplificazione, sebbene non esaustiva.
Negli Istituti Tecnici, indirizzo Costruzioni, Territorio, Ambiente e negli altri indirizzi dove l’ educazione all’ arte è da sempre assente, sarà di grande innovazione la disciplina denominata “Storia dell'arte, dell'architettura e applicazioni grafiche”;
nel Settore Economico Indirizzo Turismo, avremo la disciplina di studio “Arte e territorio” e nel quinto anno si lavorerà in lingua straniera secondo la metodologia CLIL;
Inoltre, avremo lo studio delle seguenti discipline:
Comunicazione Visiva; Disegno Professionale, negli Istituti Professionali, opzione Promozione commerciale e pubblicitaria e negli Istituti Tecnici, indirizzi Sistema Moda e Grafica e Comunicazioni, oltre alla studio della disciplina “Disegno e Storia del Costume”;
Lo studio di “Storia dell’arte ed espressioni grafico–artistiche” nel settore Servizi, opzione Promozione Commerciale e Pubblicitaria;
“ Elementi di storia dell’arte ed espressioni grafiche”, nell’ indirizzo Servizi socio–sanitari;
“ Storia delle arti visive” nel settore Industria e Artigianato;
“ Storia delle arti applicate” e “Disegno professionale e Rappresentazioni grafiche digitali”, nelle opzioni Produzioni artigianali del territorio;
“ Storia e stili dell’ arredamento”; “Disegno professionale e visualizzazioni digitali”, nell’ opzione Arredi e forniture di interni.

DOCENZA
Si occuperanno della docenza di storia dell’arte, del fare arte nei campi plastici, pittorici, grafici e visuali, della musica, della progettazione in vari campi come l’architettura, la moda il design, figure provenienti dalla formazione teorico e tecnico-artistica e dal settore artistico.
Tutte le abilitazioni in campo artistico, musicale, storico-artistico presenti e future verranno, pertanto, utilizzate lungo l’ intero arco della formazione dell’ individuo e non solo nei segmenti specialistici del Secondo Grado.

ACCADEMIE DI BELLE ARTI
Il percorso formativo del disegno e della storia dell’arte, insegnata come successione di linguaggi ha la sua naturale conclusione con l’ istituto delle Accademie di Belle Arti.
Riepilogo iter normativo - Con la Legge n. 508 del 1999 si è realizzata una grave anomalia nel sistema della formazione terziaria italiana: in modo difforme rispetto ai paesi europei, le Accademie di Belle Arti sono state fatte confluire, con i Conservatori, nel comparto AFAM, un sistema che avrebbe dovuto trasformarle in senso universitario, sia per ordinamenti, sia per dignità. Di fatto, le Accademie erano pronte al passaggio, perché già organizzate sul modello di formazione terziaria, mentre i Conservatori erano preventivamente chiamati dalla Legge (art. 2, c.7, lettera c) a far confluire gran parte del proprio personale docente e discente negli istituendi Licei musicali. Infatti, la maggior parte dell’ utenza dei conservatori era ed è di età inferiore ai diciotto anni e sprovvista di diploma di istruzione secondaria superiore. (Vedi anche il parere espresso dal CUN nel documento del 23.12.2011 - prot. n. 1700 - che dimostra la sostanziale difformità delle relative strutture didattiche e la conseguente distanza giuridica dei Conservatori rispetto al livello terziario della formazione universitaria).
Apprezzando il nuovo indirizzo di questo Ministero che ha voluto giustamente ricondurre le istituzioni Afam entro il Comparto universitario, con la soppressione della dirigenza Afam, auspichiamo che i prossimi e urgenti provvedimenti consolidino tale percorso appena avviato. Pertanto sarà necessario:
1. Distinguere ambiti e percorsi fra le Accademie ed i Conservatori, attraverso un adeguato provvedimento legislativo;
2. Abolire la rappresentanza delle Accademie all’interno del CNAM;
3. Ampliare il CUN con l’istituzione di una nuova e specifica area disciplinare dedicata alle Arti Visive;
4. Riconoscere lo status giuridico ed economico universitario ai docenti attualmente in ruolo nelle Accademie, in considerazione dell’esiguità del numero e del già avvenuto superamento di prove concorsuali nazionali per esami e titoli di livello universitario;
5. Istituire un’ Abilitazione Artistica Nazionale come nuova procedura preliminare al reclutamento, in analogia all’ attuale modalità universitaria, prevedendo un eventuale canale preferenziale per il personale docente precario, peraltro numericamente molto ridotto.

L’attuazione di tali punti corrisponde a criteri di razionalizzazione, oltre che a principi di maggior economia ed efficienza; sana il vuoto normativo rispetto a quanto previsto e mai attuato dalla Legge 508 del 1999; garantisce l’applicazione del comma 6 dell’articolo 33 della Costituzione Italiana e realizza l’allineamento della formazione artistica italiana a quanto avviene nel contesto europeo e internazionale.
La presente proposta non solo trova sostegno presso la gran parte del corpo docente accademico, ma soddisfa anche le aspettative di una larga fetta di intellettuali che hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un appello finalizzato alla soluzione di questo annoso e grave problema.

CONCLUSIONI
L’articolata proposta che qui si avanza tratta una riflessione sulla strategia che il nostro paese dovrebbe abbracciare per costruire il suo futuro, puntando sulla creatività e sull’arte. Oggi, le sfide sono globali e l’ impiego delle stampanti 3d rende molto più facile riuscire ad avere a disposizione quella manualità che ha fatto grande l’arte italiana nei secoli, con una differenza: l’assenza dell’imprevisto e di quelle “sbavature” e quegli errori sublimi che fanno la differenza tra l’automa e l’artista, la stessa differenza tra la freddezza del rendering nel CAD e una bella prospettiva disegnata a mano e colorata con le matite che pare incerta ma incerta non è.
Per questo, bisogna che l’ Italia sostenga il percorso della formazione artistica, valorizzando le attività del disegno e delle arti visive in genere, soprattutto in un mondo nel quale le immagini sono divenute parte di un sistema linguistico iconico che condiziona la società: dalla tv alla pubblicità, al cinema. Formare una generazione che si ponga come leader in questi campi, significa porre la nazione ai livelli più alti nella gestione delle strategie del mondo, senza contare che si contribuisce alla diffusione della bellezza e la <<bellezza>>, come diceva Dostoevskij, <<salverà il mondo>>.

Marinella Galletti
Presidente Artem Docere

Giuseppe Campagnoli
Referente Formazione Artistica

Marco Bussagli
Relazioni Afam Artem Docere

Gruppo di Studio Formazione Artistica

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